Lettera enciclica
FIDES ET RATIO
del Sommo Pontefice

GIOVANNI PAOLO II

Ai Vescovi della Chiesa cattolica
circa i rapporti tra fede e ragione


14 settembre 1998

[Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XXI/2 (1998) p. 454. / Cf. AAS 91 (1999) p. 87-88]

     [454] 108. Il mio ultimo pensiero è rivolto a Colei che la preghiera della Chiesa invoca come Sede della Sapienza. La sua stessa vita è una vera parabola capace di irradiare luce sulla riflessione che ho svolto. Si può intravedere, infatti, una profonda consonanza tra la vocazione della Beata Vergine e quella della genuina filosofia. Come la Vergine fu chiamata ad offrire tutta la sua umanità e femminilità affinché il Verbo di Dio potesse prendere carne e farsi uno di noi, così la filosofia è chiamata a prestare la sua opera, razionale e critica, affinché la teologia come comprensione della fede sia feconda ed efficace. E come Maria, nell'assenso dato all'annuncio di Gabriele, nulla perse della sua vera umanità e libertà, così il pensiero filosofico, nell'accogliere l'interpellanza che gli viene dalla verità del Vangelo, nulla perde della sua autonomia, ma vede sospinta ogni sua ricerca alla più alta realizzazione. Questa verità l'avevano ben compresa i santi monaci dell'antichità cristiana, quando chiamavano Maria «la mensa intellettuale della fede». 132 In lei vedevano l'immagine coerente della vera filosofia ed erano convinti di dover philosophari in Maria.
      Possa, la Sede della Sapienza, essere il porto sicuro per quanti fanno della loro vita la ricerca della saggezza. Il cammino verso la sapienza, ultimo e autentico fine di ogni vero sapere, possa essere liberato da ogni ostacolo per l'intercessione di Colei che, generando la Verità e conservandola nel suo cuore, l'ha partecipata all'umanità intera per sempre.

      Dato a Roma, presso San Pietro, il 14 settembre, festa della Esaltazione della Santa Croce, dell'anno 1998, ventesimo del mio Pontificato.



GIOVANNI PAOLO II


NOTE


132 «He noerà tes písteos trápeza»: Omelia in lode di Santa Maria Madre di Dio, dello pseudo Epifanio: PG 43, 493.


Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XXI/2 (1998) p. 375-454. / Cf. AAS 91 (1999) p. 5-88.

 

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