Scopo della presente edizione della
Legenda de origine Ordinis fratrum Servorum Virginis Mariae è quello
di offrire a quanti appartengono all'Ordine dei Servi di Maria - frati,
suore e laici - e a quanti desiderano conoscere l'Ordine e la sua spiritualità,
l'opportunità di risalire alle fonti, per attingere nuova linfa e nuovo
impulso per una ripresa spirituale personale e per una più qualificata
incidenza servitana nel campo del proprio lavoro, con apertura alla Chiesa
e al mondo d'oggi. Il nome È stata chiamata Legenda de origine Ordinis dall'amanuense che ha trascritto l'unico codice a noi pervenuto, e con tale nome fino ad oggi da tutti è conosciuta e citata: abbiamo conservato il titolo originario anche in copertina, perché quasi intraducibile in lingua italiana. Del resto, tutti sanno che Legenda non significa «leggenda o racconto inventato», ma narrazione agiografica basata su fatti storici, su avvenimenti reali, proposti tuttavia come esempio di vita. Si tratta dunque di uno scritto che narra i primordi dell'Ordine dall'anno 1233 al 1267, quando fu eletto generale san Filippo Benizi. Il manoscritto La LO ci è stata tramandata
da un solo manoscritto, copiato probabilmente nella seconda metà del secolo
XIV da amanuense a noi sconosciuto, materialmente fedele al testo che
copiava, ortograficamente spesso inesatto. Il codice fin dal 1932 si trova
nell'Archivio Generale dell'Ordine a Roma. Proviene dal convento della
SS. Annunziata di Firenze, dove è stato da sempre custodito, come risulta
fra l'altro dal timbro a olio sul primo foglio e da un antico catalogo
del 1422. L'autore Sono state avanzate diverse ipotesi
sull'autore della LO. Dai più si propende per fra Pietro da Todi,
generale dell'Ordine dal 1314 al 1344. La LO sarebbe stata da lui
redatta intorno al 1318, dopo la traslazione delle reliquie di san Filippo
Benizi, avvenuta a Todi nel giugno 1317, alla quale aveva partecipato.
Tuttavia, a chi attentamente la studia, la LO non si presenta come
testo unitario, ma composito: vi sono confluite diverse fonti, armonizzate
poi tra loro da un redattore finale, che potrebbe essere Pietro da Todi.
Così meglio si spiegano le incongruenze, le imprecisioni storiche, le
omissioni e lacune che si riscontrano nel testo. Esula dallo scopo di
quest'edizione presentare e discutere le opinioni sulle fonti, sulla loro
incorporazione, sulla definitiva compilazione. Vi accennerò qua e là nelle
note. La struttura La LO consta di una introduzione
e di 15 capitoli. Eccone i titoli: Edizione latina Il testo latino della LO fu per la prima volta criticamente edito dal valente storico dell'Ordine A. MORINI, Legenda de origine Ordinis fratrum Servorum Virginis Mariae auctore incerto 1317, in Monumenta Ordinis Servorum S. Mariae, I, Bruxelles 1897, p. 60-105 (introduzione p. 55-60). Una successiva edizione, ma quasi del tutto identica, fu curata dal p. A.M. ROSSI, Codice mariano. La «Legenda de origine Ordinis Servorum Virginis Mariae». Versione, commento e testo, Roma 1951 (testo latino: p. 99-152; versione italiana: p. 31-93). La traduzione italiana Dobbiamo la presente traduzione italiana al Prof. Dino Pieraccioni dell'Università di Firenze: egli ha tenuto a base della sua la versione di A. Rossi, ormai superata: l'ha rifusa e snellita, rivedendola a fondo sul testo latino, sì che è risultata nuova, fedele all'originale, duttile e comprensibile. I sunti e le note Per una più immediata percezione
dei contenuti della LO, ho creduto utile riprodurre di volta in
volta i riassunti di ciascun numero che il più noto storico nostro delle
origini, F. Dal Pino, ha introdotto nella sua opera monumentale in due
volumi: I frati Servi di Maria dalle origini all'approvazione,
Louvain 1972. I sunti si trovano nel vol. I, da p. 249 a p. 370; lo studio
della LO abbraccia le p. 239-439, con ampia analisi, condotta anche
con l'ausilio di un ordinatore elettronico. Citerò più volte in nota questo
lavoro. Congedo Nel congedare alle stampe quest'edizione della LO, formulo un augurio che mi nasce dal cuore: che ogni fratello e sorella trovi in questo documento antico e sempre attuale la gioia della propria vocazione servitana nella Chiesa, a servizio della Serva del Signore, che di tutta la Chiesa è modello e di ogni uomo è Madre. Roma, 8 settembre 1982 fr. Ermanno M. Toniolo, O.S.M. Breve nota bibliografica Oltre allo studio fondamentale di F. Dal Pino, meritano particolare menzione alcuni lavori precedenti: - R. Taucci, Della «Legenda» dell'origine dell'Ordine e del suo autore, in Studi Storici O.S.M, I, 1933, p. 195-207; - A.I. Papi, Origine delle Costituzioni dei Servi di Maria, Roma 1949 (soprattutto p. 34-38 e 153-164); - A.M. Serra, Fra Taddeo Adimari (1445 c.- 1517) e il suo «De origine Ordinis Servorum libellus et mores beati Philippi», Milano 1965 (Bibliotheca Servorum Mediolanensis. Sussidi, 2); - P.M. Suárez, Spiritualità mariana dei frati Servi di Maria nei documenti agiografici del secolo XIV, Roma 1961 (Scrinium historiale,1); - A.M. Dal Pino, Una sezione centrale arcaica nella «Legenda de origine Ordinis»?, in Studi Storici O.S.M., XIV, 1964, p. 37-47. Recentemente hanno scritto sulla LO soprattutto D.M. Montagna ed E.M. Bedont. |