112.
Quando si riflette a lungo su un tema, può accadere che esso si
ingrandisca ai nostri occhi e, dominando lo schermo dello sguardo, impedisca
di vedere altri oggetti. Così è successo probabilmente anche
a noi. 113. Riflettendo sulla traiettoria storica della pietà mariana ci sembra di poter affermare che essa fa parte dellesperienza cristiana: la sua ragione ultima è nella volontà salvifica di Dio; il fondamento prossimo, nella Parola scritta; le prime testimonianze, nelle comunità apostoliche, la cui vita si riflette negli scritti di Luca e di Giovanni; il suo scopo, la gloria di Dio; il suo vantaggio, la crescita nellamore; il motivo del suo sviluppo, lo sviluppo nella conoscenza e nellamore di Cristo. A questo proposito abbiamo trovato poche espressioni che traducano il nostro convincimento tanto felicemente quanto un pensiero di Zuinglio: "Più cresce tra gli uomini lamore e lonore di Gesù Cristo, più cresce lonore e la stima verso Maria, perché essa ha generato per noi un Signore e Redentore così grande e tuttavia così amabile".140 114.
Ci siamo permessi di venire a colloquio con voi, sorelle e fratelli dellOrdine
nostro, con voi, sorelle e fratelli religiosi, con voi, vescovi presbiteri
diaconi, e con voi, amici laici, su alcune questioni relative al culto
della beata Vergine. 115.
Ora consentiteci una parola sulla pietà mariana del nostro Ordine.
Essa si è formata nellalveo del culto cristiano quale si
praticava in Occidente, nel secolo XIII. Si è abbeverata alle sorgenti
della tradizione mariana del monachesimo, in particolare sembra
dei monaci cistercensi, ed ha attinto pure alle consuetudini
mariane di altri Ordini di vita evangelico-apostolica, sorti prima
del nostro. «Siamo servi della Vergine gloriosa».144 116. Di questo patrimonio mariano noi, frati capitolari del 208° Capitolo generale dellOrdine, ci sentiamo insieme con voi, servi e serve di Maria, eredi e testimoni; esso vogliamo custodire e incrementare, anche attraverso questa riflessione capitolare; per esso, in comunione di ideali con i fratelli e le sorelle di molti Istituti religiosi, eleviamo il nostro ringraziamento a Dio, datore di ogni bene, a cui sia ogni onore e gloria. Roma,
16 novembre 1983 INDICE INTRODUZIONE (nn 1-3) I. RIFLESSIONE SU UNA CRISI RECENTE (nn. 4-16) Natura e ambito della crisi nella pietà mariana (nn. 4-6) Riflessi della crisi negli Istituti religiosi (n. 7) Il superamento della crisi. Maria nel cuore del Mistero cristiano (nn. 8-11)
Nel
cuore del mistero dellIncarnazione (n. 9) Il superamento della crisi negli Istituti religiosi (nn. 12-16). II.
MARIA E LA VITA CONSACRATA. Una responsabilità storica (nn. 18-20) Una consonanza profonda (nn. 21-24)
Esemplarità della
Famiglia di Nazareth (n. 22) Modello della nostra vocazione e della nostra consacrazione (nn. 25-28) Prolungamento e segno di una «presenza» (nn.29-35) Un grande simbolo del cristianesimo (nn.34-35) Maria testimone di Cristo (nn. 36-37) III. SU ALCUNI COMPITI CHE OGGI ATTENDONO LE CHIESE LOCALI E GLI ISTITUTI RELIGIOSI IN ORDINE ALLA PROMOZIONE DEL CULTO ALLA BEATA VERGINE (nn. 38- 111) Lo studio (nn. 39-43) Lannuncio della Parola (nn. 44-49)
Prima evangelizzata ed
evangelizzatrice (n. 45) Fedeltà alla riforma liturgica (nn. 50-62)
Religiosità popolare (nn. 51-54) La via della bellezza (nn. 63-71)
Via di impegno ascetico (n. 66) Lopzione per i poveri (nn. 72-77) La questione femminile (nn. 78-88)
Pietà mariana e promozione della donna (nn. 81-83) La cultura della vita (nn. 89-93) La promozione della causa ecumenica (nn. 94-103)
Una profonda conversione del cuore (n. 96) Comunione nella fede di Abramo (nn. 104-111)
I fratelli ebrei (nn. 104-109) CONCLUSIONE (nn. 112-116) Maria e i suoi Servi (nn. 115-116)
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